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Martedì, 17 Settembre 2013 00:00

Anche la Sardegna bloccata dal TAR

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L'associazione LAC (Lega Anti Caccia) può ritenersi soddisfatta dell'ennesima conquista ottenuta ai danni dei cacciatori visto che dopo il Piemonte anche in Sardegna il Tar ha deciso di approvare il ricorso delle associazioni ambientaliste che, unite, stanno contestano i calendari venatori approvate dalle varie regioni a causa del mancato effettuamento del piano faunistico venatorio.

In particolare la LAC (già protagonista nel ricorso contro il calendario venatorio piemontese) assieme a Earth e all'Associazione vittime della caccia hanno contestato al TAR l'assenza del piano faunistico-venatorio sardo, la mancanza di una procedura di valutazione di incidenza ambientale riguardo l'attività venatoria nelle aree classificate quali Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) e di aver eluso il parere obbligatorio dell'ISPRA, non presentando il calendario venatorio regionale e il regolamento relativo all'intera annata venatoria, come previsto dalla legge.

I cacciatori sardi incolpevoli vi ritrovano dopo aver sborsato bei soldi per le tasse impotenti ed in attesa di risposte concrete dalle proprie associazioni e che le autorità competenti rimedino ai propri errori stilando al più presto un calendario venatorio che rispetti appieno i vari regolamenti.

Nel frattempo anche il calendario venatorio del Lazio è a rischio. I cacciatori ogni anno diminuiscono in numero un po' per colpa della crisi, un po' per la diminuzione della fauna e della zone frequentabili per la caccia, un po' per le troppe limitazioni imposte sull'attività venatoria. Nonostante il nostro paese possa vantare aziende leader a livello mondiale nel settore di armi e confezionamento di munizioni i cacciatori del nostro paese sono passati da oltre due milioni degli anni settanta ad appena i quasi settecentomila dei giorni nostri.

Una piccola voce che nonostante tutto muove un'economia non indifferente, ma che da troppi anni si vede tartassata e colpita senza sosta perdendo sempre più la fiducia verso se stessa e verso quelle associazioni che la rappresentano.

Invitiamo i cacciatori della regione Sardegna a contattare le proprie associazioni venatorie per maggiori informazioni sulla chiusura della caccia e di spargere l'informazione per non rischiare sanzioni ai poco informati.

Sabato, 14 Settembre 2013 00:00

Caccia Piemonte chiusa ancor prima di aprire

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Nonostante l'apertura ritardata in Piemonte al 29 Settembre il Tar accoglie il ricorso degli ambientalisti e sospende il calendario venatorio 2013/2014 della regione.

Le associazione Lac e Pro Natura hanno messo in discussione il calendario venatoria regionale per mancanza di un piano faunistico, della valutazione d'incidenza ambientale e per il superamento dei rilievi spressi dall'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per la protezione di numerose specie a rischio nella regione.

Riportiamo una parte della sentenza deliberata dal tar:

Richiamata la motivazione dell’ordinanza cautelare di questa Sezione n. 519/2012, resa su analoga impugnativa riguardante il calendario venatorio regionale per gli anni 2012 e 2013; Ritenuto che il ricorso appare sorretto da apprezzabili elementi di fumus boni iuris, in considerazione della mancanza del piano faunistico venatorio regionale, della mancata effettuazione della valutazione di incidenza ambientale e del denunciato difetto di motivazione a superamento dei rilievi espressi dall’I.S.P.R.A. per la protezione di numerose specie di uccelli; Ritenuto, pertanto, di dover accogliere la domanda di sospensiva; P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Seconda) - accoglie l’istanza cautelare e, per l’effetto, sospende i provvedimenti impugnati; - fissa per la trattazione del merito l’udienza pubblica del 22 ottobre 2014;


Si ripete l'incubo già affrontato lo scorso anno dai nostri amici piemontesi che anche lo scorso anno ha dovuto affrontare il rischio di appendere al chiodo le doppiette per l'intera stagione.

Sino a quando non verrà redatto un nuovo calendario venatorio. Un vero smacco per i dirigenti della regione Piemonte ed un disagio immane per i cacciatori piemontesi che dovranno rimanere a casa mentre, nelle regioni limitrofi, gli altri cacciatori potranno svolgere regolarmente l'attività venatorio.

La sentenza del Tar arriva a pochi giorni dell'apertura quando praticamente tutti hanno già pagato le ingenti tasse dovute.

Consigliamo ai cacciatori di rivolgersi alle proprie associazioni venatorie ed unirsi per sollecitare la risoluzione della questione al più presto e soprattutto pianificare nei tempi dovuti e con la necessaria accuratezza come muoversi in futuro per evitare questi enormi disagi.

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