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birra

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Amante della caccia ed appassionato del tiro al volo sono sostenitore dell'etica venatoria e della sua importanza per proteggere e difendere la ruralità e la natura.

Mi piace testare nuove cartucce e provare ad ottenere risultati simili o migliori con la ricarica.

Colombaccio Diffusissimo, grande possente, ma al tempo stesso scaltro, rapido e soprattutto molto furbo è il Colombaccio una delle prede più ambite dai cacciatori.
Il segreto per la buona riuscita nella caccia al colombaccio è sicuramente la mimetizzazione data la scaltrezza di questo volatile nel riconoscere il pericolo. Assieme ad essa dobbiamo considerare l'abilità del cacciatore, soprattutto nell'attendere pazientemente il momento esatto per colpire. Il tiro al Colombaccio è, infatti, uno dei più difficili ci siano. La mole spesso ci inganna ed il Colombaccio ha un volto molto rapido che arriva anche a 80-90Km/h e possiede, soprattutto, una rapida accelerazione.
Capita spesso, infatti, che sbagliato il primo colpo ed allarmato il Colombaccio sfugge via come una scheggia rendendo difficile l'anticipo decisivo.

Torretta per la Caccia al Colombaccio mimetizzata fra gli alberi Esistono diverse tecniche di caccia al Colombaccio ed esse dipendono se cerchiamo di insediare la preda stanziale, ormai diffuso nel centro/sud, o gli stormi migratori che giungono nel nostro paese da Ottobre/Novembre.
La più tradizionale, soprattutto al centro/nord è sicuramente la caccia con zimbelli o giostre dove si cerca di ingannare il Colombaccio attirandolo con suoi simili. I luoghi più adatti sono il bosco dove si realizzano ottimi capanni ben mimetizzati e spesso posizionati sugli alberi (le torrette) o i campi dopo la mietitura che rappresentano ottime pasture per i columbidi.
L'addestramento dei zimbelli non è semplice e richiede molto impegno da parte del cacciatore tutto l'anno. Tuttavia se fortunati a trovar una buona giornata di passo ci si può parecchio divertire.
Insediare i Colombacci stanziali è davvero una bella sfida e non sempre è redditizia a parte le prime giornate. Il Colombaccio se si sente minacciato tende rapidamente ad allontanarsi cambiando zona ed abitudini. Dopo aver sentito o assaporato le prime fucilate il Colombaccio non è più facilmente avvicinabile ed avrà imparato a ben riconoscere il nemico cacciatore.
Cacciare il Colombaccio stanziale vuol dire studiare la preda, individuare le sue aree di pastura preferite e capire le traiettorie che è solito eseguire. Una volta osservato il Colombaccio va allestito un appostamento temporaneo ben mimetizzato con l'ambiente circostante dove aspettare il transito dei Colombi.
Al rientro, in prossimità di una macchia verde di conifere, in particolare pini, o alti eucalipti è possibile insediare i Colombacci mentre cercano un riparo per la notte.

Negli ultimi anni si è diffusa anche la pratica di caccia vagante in cui ci si sposta per stanar il Colombaccio posato facilmente individuabile dal rumore che compiono le sue ali al momento di involarsi. Basta cercare zone vicine a corsi d'acqua puliti o abbeveratoi tipici del colombaccio per riuscire ad ottenere qualche incontro. La scaltrezza del Colombaccio lo rende però difficilmente avvicinabile e sono necessari buoni riflessi per arrivar al successo.

Dati i tiri spesso difficile e lunghi, la caccia al Colombaccio richiede fucili con canne ben lunghe e strozzate con i calibro 12 e 20 favoriti sugli altri. Anche le cartucce adoperate devono col contenitore e con una dose generosa di pallini. Nel calibro 12 è consigliabile scegliere cartucce dai 34g in su del piombo 7 per i primi giorni sino ad arrivare ai 38g del numero 5 o 3 a stagione inoltrata anche per via del piumaggio folto e la forte ossatura che proteggono e rendono il Colombaccio un ottimo incassatore.

Stiamo attenti a non esagerare. Dosi massicce, oltre i 40g o numerazioni al di sotto del tre per tentar il tiro della speranza sono spesso segnali che stiamo sbagliando qualcosa. La caccia al Colombaccio richiede molta pazienza nell'attendere il volatile a tiro o nel individuare il posto più adatto nell'attenderlo. Bisogna anche cercare di attendere il momento esatto per colpire senza far troppi movimenti o farci individuare dal selvatico.

Pratichi la caccia al Colombaccio? Se si qual è la tecnica che maggiormente usi e che cartucce spari e in quali condizioni?

Caccia in torretta Il Colombaccio scheda dettagliata Cartucce consigliate per il ColombaccioRacconti di caccia al ColombaccioVideo Caccia Colombacci

Specie cacciabili in Italia



Lunedì, 26 Agosto 2013 20:16

Codone (Anas acuta)




Il Codone è diffuso nel nord dell'Europa, nel nord dell'Asia, in gran parte del Canada, in Alaska e nella parte centrale degli Stati Uniti. Durante il periodo invernale migra verso le zone più a sud. Predilige zone aperte come paludi, lagune e fiumi. 

Il Codone arriva ad una lunghezza massima di 75cm con un peso molto variabile sino al 1,3Kg con un'apertura alare di circa 90cm. Il maschio è di color grigio dal petto bianco con una striscia bianca su ambe due i lati del collo. La lunga coda grigia ha al centro due tipiche penne di color verde. La femmina più minuta è marrone variagata di nero con sfumature rossicce. Il becco è grigio tendente al celestino. 

Il volo è molo elegante, lento dallo battito frequente delle ali. Durante il volo è ben distinguibile la parte posteriore più chiara. 

Si ciba di piante acquatiche, piccoli molluschi e insetti. Mangia anche semi che trova nelle campagne come grano, riso e orzo.

Il verso del codone








La caccia al Codone viene effettuata da appostamento o vagante utilizzando fucili ben strozzati e spesso magnum con numerazioni di piombo del 5 o del 6.
Pratichi la caccia al Codone? Se si che cartucce spari e in quali condizioni?


Anatre novità e cartucce più adatte
Foto Anatre
Video Anatre

Specie cacciabili in Italia
Lunedì, 26 Agosto 2013 20:07

Cinghiale (Sus scrofa)




Il Cinghiale è un mammifero molto diffuso in tutto il mondo ed una preda molto ambita per le sue carni. Originario dell'Eurasia e del Nordafrica è stato poi diffuso praticamente ovunque dall'uomo. E' un assiduo frequentatore dei boschi in particolare nelle zone ricche di querce, ma frequenta anche le zona aperte e paludose.

Il Cinghiale può raggiungere 1,80m di lunghezza per un peso medio di 80-100kg, dipende molto dall'habitat e dalla disponibilità di cibo. In Russia non è raro trovare esemplari anziani di due quintali o anche più.. 

Si ciba praticamente di tutto, è onnivoro, mangia soprattutto vegetali, ghiande, tuberi e funghi, ma anche piccoli animali e carne provenienti da carcasse.

Si caccia in squadre di minimo quindici e massimo trenta cacciatori. La tecnica utilizzato per lo più è la "battuta" in cui le persone armate di pistole a salve o oggetti rumorosi per stanare assieme ai cani le prede e spingerle verso gli appostamenti dove ad attenderli sono posizionati i cacciatori. Si utilizzano fucili a canna liscia armati di cartucce a palla o le carabine semi automatiche, le  carabine express, i basculanti misti o due o più canne e le carabine con funzionamento a leva e a pompa.

Il tiro è imprevedibile dipende dalla zona di battuta  e dagli appostamenti, nonchè dalla fortuna del singolo cacciatore.

Il verso del cinghiale è il grunito.



Pratichi la caccia al Cinghiale? Se si che cartucce spari e in quali condizioni?

Cinghiale novità e cartucce
Foto Cinghiali
Video Cinghiali

Le specie cacciabili in Italia
Lunedì, 26 Agosto 2013 19:59

Cesena (Turdus pilaris)




La Cesena (Turdus pilaris) è presente nel nord Europa e nell'Asia settentrionale. In Italia dipende dalla rigidità dell'inverno poichè si sposta nel nostro paese soltanto in inverno inoltrato.


È caratterizzata da un piumaggio sul capo grigio, sul dorso bruno rossastro, sul groppone grigio, sulla coda e ali nerastre, petto e fianchi giallo sono ocra striati di nero, ventre e sottoala bianchi. Frequenta foreste rade di conifere miste a frutteti.

Si ciba di insetti, vermi e molluschi e durante il periodo autunno-inverno anche si frutti di sorbi, meli e cachi. Un altro alimento è la bacca di ginepro.

Il canto forte e acuto è un "ciak-ciak" continuo:




La caccia alla Cesena può essere da capanno o vagante, vengono adottate cartucce dai 32 ai 34g del numero 10 o 9. I tiri in genere non sono molto difficili. L'unica problematica può essere la distanza. Negli ultimi anni si sta introducendo l'uso del calibro 410 con ottimi risultati al capanno. Pratichi la caccia alla Cesena? Se si che cartucce spari e in quali condizioni?


Cesena notizie e cartucce
Foto Cesene
Video Cesene

Le specie cacciabili in Italia
Lunedì, 26 Agosto 2013 19:25

Cervo (Cervidae)


 


I cervidi appartengono alla famiglia dei mammiferi artiodattili, molto dei quali vengono comunemente chiamati Cervi. Questi splendidi animali e sono diffusi in tutta Europa nelle zone boschive con presenza di radure o aree di boscaglia poco fitta, generalmente in ambiente pianeggiante.

 

I Cervi sono caratterizzati da grandi palchi a rinnovo annuale ed esistono ben 43 specie diverse di Cervo dalle caratteristiche e grandezze fisiche diverse. 

 

Il Cervo si ciba prevalentemente nelle ore notturne dove vaga alla ricerca di erbe fresche e tenere, di germogli, foglie novelle e i ramoscelli. D'estate, invece, preferisce il grano maturo, l'avena, le carote e le barbabietole succose mentre d'inverno a causa della neve che copra il suolo si deve accontentare di cortecce, arbusti secchi e delle radici penosamente scavate a colpi di zoccolo.

 

Il Cervo emette un bramito piuttosto lungo e cupo che puoi ascoltare in questo video tratto da Youtube:



Le carni pregiate del Cervo, i suoi magnifici palchi e la sua mole rende questo mammiferi fra le prede più importanti presenti nel nostro paese dove viene cacciato esclusivamente di selezione mediante l'uso di carabine di grosso calibro munite di ottica o con l'arco munito di apposite frecce per i grossi animali.

I metodi di battuta più utilizzati sono all'"aspetto", dove il cacciatore di apposta nei punti di passaggio preferite dai Cervi, alla "cerca" dove il cacciatore vaga nei terreni di pascolo dei cervi oppure in "battuta" (non consentito in Italia) dove i battitori ed i cani spingono gli animali verso le zone dove sono appostati i cacciatori.
In Italia i cani sono consentiti nella caccia al Cervo solo da sangue nelle ricerche dell'animale ferito.

Scopri di più sugli Ungulati
Foto Ungulati
Video Ungulati

Le specie cacciabili in Italia
Martedì, 20 Agosto 2013 00:26

Capriolo (Capreolus capreolus)




Il capriolo è un ungulato che vive in Europa e Asia dai palchi corti. In Italia è presente in maniera frammentata sulle Alpe e sugli Appenini e pian piano si sta diffondendo anche nei boschi della pianura padana.

Il capriolo arriva ad una lunghezza massima di circa 130cm con un'altezza alla spalla che può variare fra i 60 ed i 75cm con un peso che varia fra i 10 ed i 27Kg. Possiede corna corta in genere con 3 punte per lato nei soggetti adulti. Il corpo è di un colore tra il rosso ed il marrone, mente il muso verso il grigio; è molto veloce e grazioso.

I caprioli tendono a riunirsi in branco ad esclusione dei maschi che vivono quasi tutta la loro vita solitari e scontrandosi fra di loro per la conquista del territorio e delle femmine lì presenti.

Il capriolo è un ruminante e si ciba del sottobosco o del foraggio dei campi.

Si caccia d'appostamento o in forma vagante utilizzando fucili con canne rigate o a palla. Il periodo varia dal 1° Ottobre al 30 Novembre.
Martedì, 20 Agosto 2013 00:22

Canapiglia (Anas strepera)


La Canapiglia (Anas strepera) è una specie di anatra dalle dimensioni molto simili al germano. Specie migratrice e stanziale, diffusa in Eurasia e Nordamerica. In Italia nidifica molto raramente, ma sverna abitualmente. Vive in zone umide d'acqua dolce e salmastra e ricche di vegetazione emergente.


La Canapiglia è lunga circa 50cm con un'apertura alare che può raggiungere i 90cm. Pesa dai 500g sino al 1,3Kg.

È caratterizzata da uno specchio alare bianco e nero. Il maschio è grigio scuro fittamente striato, la femmina bruna macchiata di nero, simile al giovane. Il becco del maschio è scuro, più chiaro quello della femmina, le zampe sono giallo arancio.

In volo si riconosce dal Germano per via dell'addome bianco e della ali più a punta. Possiede un volo veloce con rapidi sbattimenti d'ala.

Si ciba di vegetali, invertebrati e piccoli vertebrati, come anfibi e pesci.

Il canto è simile al germano:



La caccia alla Canapiglia avviene da appostamento e più raramente vagante con l'ausilio o non del cane. Da appostamento si utilizzano cartucce magnum da 40 ai 50g del numero 6 o 5 ed i tiri sono abbastanza lontani. Vagante si adottono cartucce del 7 o 6 e la difficoltà del tiro è per la distanza e la rapidità con cui sale verticalmente la Canapiglia. Si adottano cartucce no toxic.
Pratichi la caccia alla Canapiglia? Se si che cartucce spari e in quali condizioni?

Scopri di più sulle Anatre e le cartucce più adatte da utilizzare
Foto Anatre
Video Anatre"

Martedì, 20 Agosto 2013 00:14

Camoscio (Rupicapra)

Il Camoscio (Rupicapra) appartiene alla famiglia dei Bovidae, grandi mammiferi erbivori muniti di corna. Si può trovare nelle zone alpine e appeniniche dove abita nelle foreste di conifere o latifoglie più fitte.


Il Camoscio ha lunghezza corporea di 100-130 cm ed un'altezza di 70-90 cm. Pesa anche 45-50Kg.

È caratterizzato da una testa allungata e proporzionatamente piccola rispetto al corpo. Possiede delle corna, color ebano, sono semplici e uncinate all'estremità e sono presenti in entrambi i sessi. Gola e muso sono bianchi.

Il Camoscio riesce a muoversi in modo agile anche su terreni fortemente innevati e scoscesi. Possiedi possenti e dure unghie in grado di intaccare il ghiaccio ed una membrana interdigitale che gli permette maggior presa nei pendii scoscesi.

Si ciba di erba e predilige le piante erbacee e in particolare le graminacee e il tasso. Mangia anche muschi e licheni.

Il verso del camoscio:



La caccia al camoscio viene effettuata di selezione e non è semplice avvicinarlo senza allarmarlo e fallo scappare immediatamente. I tiri sono davvero lunghi, si adottano carabine a canna rigata di diverso calibro con ottica montata. Ci vuole molta esperienza e precisione, il camoscio incassa bene i colpi e in caso di ferimenti è molto probabile perdere la preda condannandola ad una quasi certa futura morte.

Pratichi la caccia al Camoscio? Se si che calibro e ottica usi? Che palla scegli?

Martedì, 20 Agosto 2013 00:14

Camoscio (Rupicapra)

Venerdì, 16 Agosto 2013 00:00

Beccaccino (Gallinago gallinago)

Beccaccino Il Beccaccino (Gallinago gallinago) è una specie presente praticamente in tutto il mondo tranne che nel continente Oceania. In Italia nidifica raramente (per lo più Piemonte, Lombardia o Emilia Romagna), la sua migrazione post-riproduttiva nel nostro paese avviene da fine settembre sino a novembre ed interessa maggiormente le regioni del nord e del centro. Predilige paludi, praterie bagnate e coltivi allagati come risaie, soprattutto durante la stagione fredda.
Il Beccaccino è lungo circa 30cm con un'apertura alare che può raggiungere i 50cm per un peso complessivo di circa 250g.
È caratterizzato da un becco lungo e sottile, un piumaggio variegato da tinte brune e rossicce. Gli occhi sono molto spostati indietro e le zampe sono lunghe e verdastre. I sessi sono simili. Ricorda molto la Beccaccia da cui probabilmente ha ereditato il nome.
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