Non è stata una bella stagione in Calabria per la caccia, la migratoria in particolare è stata per certi aspetti quasi nulla. Soprattutto il Tordo tanto cercato e tanto atteso ha latitato vistosamente la punta dello stivale regalando, a parte una settimana a novembre, zero emozioni.
Un po' scoraggiati e con il tempo ormai sempre più pazzo e stravolto i cacciatori calabresi si apprestano a tirare le somme sperando negli ultimi scampoli di un buon finale in extremis.
Il bello della caccia è proprio la sua imprevidibilità ed ecco che un abbassamento delle temperature negli ultimi giorni di Dicembre, inizio Gennaio ha fatto spostare un buon numero di regine per la gioia degli appassionati. In particolare di Filippo, il nostro appassionato numero uno di piccoli calibri, che ci ha inviato gli ultimi resoconti delle sue battute. Dopo aver passato diverse giornate boschi boschi e aver raccolto praticamente nulla finalmente ci si è visti ricompensate le fatiche con ben
cinque Beccacce in tre uscite e qualcuna volata un po' male o lontana che lasciano la speranza di ritrovarle presto.
Filippo ormai da qualche anno "parla" solo ed esclusivamente 36 magnum, o .410 che dir si voglia, e assieme al cane da cerca insidia la regina cercandola nei posti più fitti seguendo sempre da breve distanza il suo amato Aron, un carro armato di Springer dall'ottimo fiuto e dall'indole instancabile che lo porta a non fermarsi mai neanche in presenza di ostacoli.
Filippo ha la fatica di doverlo seguire stando con gli occhi aperti, poiché, non essendo un cane che ferma lo Springer, l'involo della Beccaccia è un attimo e se non si riesce a coglierlo ci si mangia solamente le mani. Un tipo di caccia, quindi, molto faticosa che assieme alle rosate ristrette del .410 mette a dura prova Filippo, il suo fiato, i suoi riflessi e la sua mira devono essere sempre perfetti.
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