Con una nota trasmessa a tutte le regioni Italiane e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, l'ISPRA ha dato il suo parere sulla caccia di quest'anno caratterizzato da siccità ed incendi. La notizia è presente sul sito dell'Ente: Limitazioni all’attività venatoria a causa della siccità e degli incendi che hanno colpito il Paese .

Quest'anno è la pioggia a farsi attendere come non mai e, purtroppo, i piromani in quest'estate rovente si son dati un gran da fare. Le associazioni ambientaliste, sempre dedite a chiudere la caccia, hanno sfruttato gli avvenimenti e tramite media, social e comunicati hanno cercato in tutti i modi di slittarne l'apertura.

Si parte il 1 ottobre

Lo scorso 11 agosto la Regione Abruzzo ha pubblicato il Calendario Venatorio 2017/2018 che regolamenterà la prossima stagione di caccia. In seguito alla sentenza del TAR, su richiesta del WWF, dello scorso anno in cui si è posticipata l'apertura al 1 ottobre e impedito il prelievo di Turdidi e Beccacce sino al 31 dicembre, la Regione ha preferito approvare un calendario estremamente rigido.

Nessuno piano faunistico o studio scientifico è stato effettuato per poter valutare se sussistono le condizioni per aprire la caccia a settembre sul territorio o sulla possibilità di prolungare il periodo di prelievo di Tordi, Cesene e Beccacce.
I cacciatori abruzzesi dovranno, quindi, subire limitazioni non presenti nelle regioni vicine e presentarsi alla nuova stagione scoraggiati e demoralizzati.