Si aggirava di notte a bordo della sua auto nelle campagne di Terenzo, provincia di Parma, in cerca di volpi e gatti a cui sparare con una carabina rigata non regolamentare. Notizia che ha dell'incredibile e che ha portato alla giusta denuncia di un bracconiere che dovrà rispondere dell'uccisione di un gatto domestico e di aver praticato attività venatoria di notte, a caccia chiusa e con l'utilizzo di armi vietate dalla legislazione.
Complessa operazione condotta dal corpo forestale che dopo sette mesi ha portato all'arresto di un guardiacaccia volontario sessantaseienne di Pergola (Pesaro e Urbino) e alla denuncia di un cinquantenne di Corinaldo e un sessantaseienne di Monsano.
I bracconieri compievano uccellagione con l'uso di richiami vivi, ma l'accusa più grave è giunta solo dopo le perquisizioni domiciliari che hanno portato alla luce un vero e proprio arsenale.
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