Dopo un anno di indagini le polizie provinciali di Prato, Firenze e Bologna hanno fermato e denunciato alcuni bracconieri che cacciavano in aree protette e con mezzi illegali. Sequestrato un vero e proprio arsenale: due silenziatori da applicare ad armi da fuoco, quattro balestre munite di apposite frecce con punte in acciaio a tre lame, puntatori laser e fari, otto visori notturni, numerose torce con apposite staffe per posizionamento sulle armi per la caccia notturna, di cui una con impugnatura a mano e attacco per auto, una grossa trappola per la cattura di istrici, dieci crani con palco di corna di ungulati, numerose munizioni a palla non denunciate e la carabina con calcio pieghevole utilizzata per le azioni di bracconaggio.
All'incirca trecento anni fa l'Ibis Eremita ha vissuto un lento ed inesorabile declino che ne causò la sparizione prima dall'Europa centrale, poi dall'Europa meridionale. Le cause più probabili sono state la caccia di frodo e la distruzione del suo habitat per far spazio ad allevamenti e colture intensive. Oggi giorno l'Ibis Eremita vive in uno stato di alto rischio d'estensione con un popolazione selvatica stimata in appena 500 individui in Marocco e Siria.
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