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Lunedì, 23 Giugno 2014 00:00

Friuli, federcaccia salva i castagni, ma il WWF non ci sta.

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Negli ultimi anni la produzione annuale di castagne è in crollo a causa di un insetto, il Drycosmus Kuriphilus (conosciuto anche come vespa del castagno)un cinipide giunto sin qui dalla lontana Cina, probabilmente per caso, che si nutre delle infiorescenze dei castagni rendendoli sterili.

Non avendo nemici naturali da noi, la vespa del castagno, si è potuta diffondere all'inverosimile provocando danni enormi ai nostri castagneti.

Un vero fragello che in USA e Giappone è stato affrontato grazie alla lotta biologica. In particolare grazie al Torymus, un imenottero ghiotto delle larve del parassita dei castagni.

Già nel 2005 il Ministero dell'Ambiente aveva predisposto l'importazione dei Torymus per contrastare i problemi dei castagni e vi avevano aderito tutte molte regione colpite dalla piaga tranne il Friuli Venezia Giulia.

Purtroppo la vespa del castagno in questi ultimi anni ha seriamente danneggiato i castagneti delle Valli del Natisone ed i sindaci della zona, non riuscendo a contrastare il problema hanno chiesto aiuto alla Federcaccia.

Dopo aver ricevuto l'ok dai tecnici che constatavano la presenza già in altre zone del Friuli del Torymus la Federcaccia ha effettuato fra aprile e maggio di quest'anno alcuni lanci degli insetti nella zona appunto delle Valli del Natisone.

A metà giugno, precisamente il 10 giugno il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia approva un emendamento che prevede che il divieto di introduzione di specie vegetali ed animali non appartenente alla flora e alla fauna regionali non si applichi se le motivazioni dell'introduzione sono relativa alla lotta biologica nell'ambito dei piani adottati a livello nazionale.

Questo emendamento ha fatto scatenare le polemiche del WWF che accusa la regione di appoggiare i cacciatori ed aver realizzato un emendamento Salva Federcaccia. Infatti, secondo gli ambientalisti l'associazione venatoria avrebbe violato la legge regionale n°9 del 2007 che vieta l'introduzione di specie animali o vegetali non appartenenti alla flora o alla fauna regionali e prevede multe salata dai 25 ai 500€ per ogni esemplare di specie alloctona immessa nell'ambiante.

Secondo WWF, quindi, la regione con l'emendamento approvato avrebbe solamente trovato un escamotage per salvare Federcaccia da multe milionarie.

A spiegare la situazione è intervenuto Paolo Viezzi, presidente della Federcaccia friulana facendo presente che prima di acquistare gli insetti ha chiesto l'autorizzazione al ministero delle Politiche agricole, dove gli hanno consigliato di rivolgersi ai tecnici della Greenwood di Torino, incaricata dei lanci gratuiti a livello nazionale. In più la specie sotto esame, secondo i rapporti di alcuni tecnici incaricati dall'associazione venatoria prima dei lanci, risultava già presente sul territorio regionale e, quindi, non hanno in alcun modo violata alcuna norma.

A prescindere di chi abbia colpa, la questione principale rimane il perchè alzare il polverone attorno ad un'operazione atta a salvare i castagni con mezzi ecologici e biologici senza, una volta tanto, utilizzare pericolosi ed inquinanti pesticidi. Che la Federcaccia abbia oltrepassato il proprio ruolo svolgendo attività che avrebbero dovuto, invece, coinvolgere il WWF nella lotta alla salvaguardia della flora autoctona?

Speriamo che il dibattito si fermi qui e che la lotta biologica porti i risultati sperati salvando i castagneti.

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