A dimostrazione i dati divulgati dalla LIPU che menziona ben 40 milioni di animali selvatici uccisi nei 120 mila ettari di terreno andato perso quest'anno per colpa degli incendi. Peccato che in questi dati vengono considerati anche gli insetti e sono numeri ipotetici dati da una percentuale di densità di esseri viventi che vivono in alcune aree. Poi si dà per scontato che proprio tutti questi esseri viventi non abbiano avuto modo di scappare dalle fiamme. Niente, quindi, Tortore, Colombacci ed altre specie interessate dalla pre-apertura, ma questa, secondo gli ambientalisti, va assolutamente fermata. Nessuno poi sottolinea che nelle aree colpite da incendio viene vietata la caccia per 10 anni.
Le specie a cui si aprirà in preapertura sono per lo più considerate nocive o di transito nel nostro paese. Sarebbe un controsenso non limitare, ad esempio, la specie Cornacchia che preda altri uccelli se le altre specie sono in difficoltà. Per quanto riguarda la diminuzione drastica delle specie migratorie indicate dai verdi, essa è frutto di una normativa internazionale del tutto assente e che permette in alcune aree una pressione venatoria del tutto insostenibile.
Ogni anno caldo ed incendi affliggono il nostro paese, ma non si prendono mai decisioni concrete a limitare ed eliminare i problemi. Troppo facile mandare lettere ai politici e presentare ricorsi contro i calendari che scendere nei boschi e nelle campagna per difenderle.
Sono, purtroppo, situazioni che si ripetono ogni anno, ma che sembra nessuna voglia risolvere associazioni ambientaliste in primis.
Eliminare la presenza dei cacciatori da boschi e campagne favorirebbe ulteriormente il lavoro dei piromani...
Se ti sei perso la diretta qui il video dell'intervento:
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