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Domenica, 05 Aprile 2020 16:39

Andare a caccia di tordi con doppietta a cani esterni

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Il desiderio di un giorno? Tornare indietro nel tempo...

Gerardo caccia doppiettaMi sono appassionato di caccia per lo più grazie ai racconti degli anziani che mi parlavano sempre di una caccia di un altro sapore dall'attuale, dove le armi semiautomatiche non esistevano e la caccia non era definita come un semplice sport, ma era sostentamento e mezzo per procurarsi il cibo.

Una caccia fatta di povertà e stenti dove nessun bossolo veniva maldestramente abbandonato a terra, ma anzi veniva ricaricato più e più volte sino a quando proprio il cartone cominciava a sbriciolarsi.

Altri tempi dove a compensare le inefficienze di fucili e cartucce c'era la pazienza e l'intelligenza assieme a tanta abbondanza di selvaggina.
Ci si avvicinava il più possibile al selvatico per portare il tiro ad un margine di errore minimo se non nullo.

Con criterio si sceglieva la preda. Per la lepre ed il fagiano si prediligeva il maschio per lasciare che la specie potesse continuare ad abbandonare e si aspettava che la piccola migratoria si raggruppava per tentar, con un sol colpo, di abbattere il maggior numero possibile di esemplari.
Pochissimi i colpi sparati rispetto ad oggi, ma carnieri colmi e pregiati.

gerardo carica doppietta tordi

Vogliamo poi parlare dell'etichetta?


Non esistevano, un tempo, indumenti in pile, softshell, Gore-Tex e tanto altro... si usavano giacche e abiti in lana e/o velluto e scarpe in cuoio che richiedevano molta cura e venivano ingrassate con cura prima di ogni uscita o si tornava a casa con i piedi inzuppati...

Beh! Questa, in fondo, era la caccia di un tempo dove doppiette a cani esterni e monocanna erano i padroni.
La ricarica era fatta in casa, in economia ed ingegnandosi come poter sfruttare la qualunque. I borraggi erano spesso improvvisati con pezzettini di giornali, sughero tritato e a volta anche la crusca di grano, tutto assieme e ben pressato (immagina il polverone in aria dopo ogni colpo...).

I pallini un tempo venivano fatti in casa per effetto della colatura. Tutto era utile nel "minestrone". I più fortunati avevano lastre di piombo tagliate a mano, ma si riciclavano vecchi tubi dell'acqua, pesi delle ruote delle macchine e vecchie batterie d'auto esauste. Tutto faceva brodo...

Non esistevano neanche le bilance, si usavano misurini volumetrici fatti con i bossoli tagliati e come puoi intuire la precisione non era il massivo.
Si ricaricavano polveri come Acapnia, Universal o Sipe e si sperava di far chiudere bene il bossolo e se rimaneva un buchino, nessun problema, cera sciolta per non seminare piombo nelle tasche..

Gerardo caccia vecchia doppietta Questi son solo i racconti dei miei nonni cacciatori e degli anziani del paese che appena mi vedevano non facevano altro che parlare delle loro avventure di caccia. Grazie a loro ho potuto raccogliere tanti cimeli come armi, bossoli e polveri di un passato a me sconosciuto, ma che mi affascina tantissimo.

È grazie a loro che sono, prima l'uomo e poi il cacciatore di oggi. Non perderò mai l'occasione per onorare la memoria dei "miei" anziani cacciatori.
Ho deciso così di riunire quello che avevo e realizzare delle munizioni come un tempo, prendere la doppietta e andare in quelle montagna dove i miei nonni hanno passato tutta la loro esistenza tra pastorizia e caccia.

Son così partito di buon mattino... e camminando con la pesante doppietta, passo dopo passo, la mia stanchezza era rincuorata dal fatto che sentivo i miei nonni così vicino al mio fianco da non mai, nonostante son anni che son in cielo.
Ho fatto prove per abituarmi a ben imbracciare la pesante doppietta che un po' mi sbilanciava in avanti...Al prima colpo son stato fortunato con un tordo abbattuto, sinceramente non sapevo se sarei riuscito a trattenere la vibrante doppietta ed esplodere subito il secondo colpo....
Ma con quel colpo è come se dall'alto io abbia sentito:

BRAVO BEL COLPO RAGAZZO MIO!
Ora sei diventato un cacciatore,
anche prima lo eri,
ma ora sei diventato un di noi..

Tu che prima ci guardavi con ammirazione
per come andavamo a caccia un tempo,
grazie alla tua determinazione,
hai sconfitto quel tempo
che non smette mai di scorrere in avanti
e sei tornato indietro per sederti
qui di posta accanto a noi...
Gerardo

Amante del Big Game, sempre aggiornato sulle slug commerciali di tutti i generi e sulla ricarica nel campo della canna liscia. Il suo punto forte é il cinghiale sia con arma liscia che rigata. Aspirante cacciatore col cane da ferma. Dal grosso fagiano al rapido beccaccino. Si cimenta nella ricarica di cartucce dispersanti o long range, infatti a lui non piace seguire lo standard cercando sempre il top per i suoi assetti. In particolar per l' astuta volpe o la veloce lepre.

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