Cartuccia realizzata con FBlu, polvere dai costi contenuti della Fiocchi, ma realizzata con componenti di qualità e tanta esperienza. Per saperne di più consulta la scheda relativa all'FBlu.
Testata su Tordi con buoni risultati. Si attende la prossima stagione per provarla col sette e mezzo sulle tortore. Visti i risultati vorrei provare l'FBlu36 per realizzare cartucce con 35-36g per i Colombacci, consigli?
Una cartuccia economica per i tordi o per le gli storni. Da caricare col 10, 9 o 7 per le Tortore.
Rende bene con il sole e temperature non troppo fredde
Nell'inarrestabile ricerca della Beccaccia, ci dobbiamo sempre indirizzare in luoghi dove l'esperienza e le condizioni meteo ci dirigono. Le aree più frequentate di giorno in alta e media collina sono quelle ad alta piovosità e scarsa frequenza di gelate i boschi cedui di quercia, faggeti, pinete,abetaie sul cui fondo ci sono rocce e muschi, meglio se il tutto sia di età non superiore ai 15 anni e al tutto si alternino prati e fossatelli, radure e stradine. Terreno fresco ma non acquitrinoso, strato arbustivo abbondante, scarsa componente erbacea.
Di notte si sposta nelle praterie permanenti.
La Beccaccia è forse fra le prede più misteriose, incerte e difficili che ci sia. Molto importante il cane che deve riuscire al tempo stesso a scovare e fermare il volatile nel fitto del bosco per dare il tempo al cacciatore di prepararsi a quell'incontro magico di poche frazioni di secondo fra padelle e sogno realizzato...
Vediamo meglio di conoscere la Regina dei boschi e come cacciarla...
Per molti non si tratta di un semplice uccello, il suo becco inconfondibile ed il suo volo sfarfallante fanno impazzire molti. Spesso la tanto “REGINA DEL BOSCO” è un cosa magica che fa sognare tutti i cacciatori. In questo articolo inizieremo a parlare di migrazione e passo due cose completamente diverse anche se molti credono sia la stessa cosa.
Le migrazioni sono spostamenti che gli animali compiono in modo regolare, periodico (stagionale), lungo rotte ben precise e ripetute, e che coprono distanze anche molto grandi, ma che, poi, sono sempre seguiti da un ritorno alle zone di partenza. La motivazione delle migrazioni è comunque semplice: le migrazioni avvengono per salvaguardare la sopravvivenza stagionale delle singole specie e singoli individui, e consentire la riproduzione e conservazione di ogni singola specie. Sono indotte da cause legate alla riproduzione (la ricerca di un luogo adatto per l'accoppiamento, per la nidificazione o per l'allevamento della prole) oppure da difficoltà di carattere ambientale che si presentano periodicamente (ad esempio il sopraggiungere della stagione fredda nelle zone temperate).
L’Italia è interessata dal passaggio di specie che dal Nord-Est Europa e soprattutto dai Balcani si dirigono verso l’Africa . Quella che interessa a noi è quella pre-invernale che va, in genere, dal 1° ottobre al 15 Dicembre. Gli uccelli del centro europa e appunto la Beccaccia utilizzano come linea di migrazione un itinerario centrale ovvero quella che passa per l'Italia dal nord sino alla Sicilia, passa per Malta e giunge sino al Nord Africa.
Solo una minima parte attraversa le alpi da nord a sud cioè quando persistono perturbazioni atlantiche con venti occidentali contrari alla direzione del volo solo allora gli uccelli penetrano nelle Alpi e attraversano le valli alpine, mentre per quelli provenienti dai Balcani c’è un vero e proprio stop. Detto questo possiamo dire che il tutto avviene ad alta quota, noi della Migrazione nemmeno ce ne accorgiamo, veri e propri fiumi di uccelli passano e noi nemmeno li vediamo. Mentre ci accorgiamo del Passo che non è altro che l’indice di migrazione e cioè del numero di individui che durante questa si fermano per alimentarsi, riposarsi e in molti casi svernare se ci sono le condizioni ottimali naturalmente. Da tenere presente che il maggior flusso di migrazione avviene con notti di cielo sereno. Quando il tempo è nuvoloso invece si avranno le migliori giornate di passo. Vi sono anche vari fattori che spiegano il perché del volo notturno per alcune specie . Fermandosi in sosta già all'alba hanno tutto il giorno per programmarsi a mangiare (reintegrare le riserve energetiche) ed alternativamente riposare. Lo sforzo di volo migratorio genera calore : la migrazione notturna consente di mantenere la giusta temperatura corporea e volare più a lungo .
E’ bene sottolineare come in merito alla migrazione non esistano studi approfonditi e che la gran parte delle informazioni di cui oggi si dispone sono relative ai dati ottenuti dall'inanellamento.
Fra le ricerche più interessanti condotte in merito agli spostamenti del volatile, quella finanziata dall’Università di Oxford chiamata “Migration and winter ecology of Eurasian Woodcock”.Da tale studio è risultato che il 90% della popolazione europea di beccacce nidifica principalmente in Russia, Bielorussia e Scandinavia, non disdegnando i Paesi Baltici.
Le migrazioni dette genericamente lunghe vedono invece le Beccacce abbandonare le aree di nidificazione per lo svernamento dirigendosi verso Ovest, Sud Ovest, Sud, e Sud Est. I luoghi di svernamento sono normalmente caratterizzati dalla presenza di grandi estensioni boschive umide e folte, presenti in tutta la Francia occidentale e lungo la Costa Atlantica, in Spagna e lungo la Catena Pirenaica.
Altre zone di svernamento caratteristiche sono rappresentate dal bacino del Mediterraneo, incluso il Nord Africa, la Penisola Balcanica, i bacini del Mar Nero e del Mar Caspio. Punti di migrazione asiatica sono invece da considerarsi le zone ad Est degli Urali, fino al Vietnam e l’India.
Ovviamente anche l’Italia, sia penisola che isole maggiori, è una zona particolarmente battuta dalle beccacce durante lo svernamento. Pare che comunemente le beccacce che svernano sulla costa tirrenica, durante l’autunno preferiscano scendere verso sud , attraversando l’Adriatico ed Appennino. Risaliranno poi a Nord durante la primavera seguendo il versante occidentale dell’Appennino per dirigersi infine verso la Slovenia, l’Ungheria e la Bielorussia.
Il passo nel nostro paese dipende anche dai fattori ambientali come la temperatura e le piogge. Infatti la Beccaccia preferisce le zone fredde e molto umide col terreno morbido dove procurarsi lombrichi e larve.
Sono sempre più gli amanti del calibro 20 nel nostro paese che viene ormai utilizzato in tutti i tipi di caccia, dalla piccola migrazione alle Anatre sino alla caccia agli ungulati come il Cinghiale re dei nostri boschi.
Per insidiare il Cinghiale fin dalla proibizione dell'uso dei pallettoni,le case produttrici di cartucce hanno fatto dei notevoli progressi sulla creazione di cartucce a alla unica da usare in questa caccia. Una particolare palla in fatto di precisione nei tiri anche a grandi distanze è la Palla Gualandi disponibile anche per il cal.20 da 26 gr.
Il proiettile Gualandi offre molta precisione e stabilità anche se capace di far meno danni rispetto ad altre palle (es. Brenneke), ma rimane una valida soluzione da adottare per il tiro al Cinghiale.
La Quaglia è una caccia molto bella che permette di camminare molto e riuscire ad instaurare un legame intenso fra il cacciatore ed il suo ausiliare.
Proprio il cane diventa protagonista indiscusso di questa caccia. La sua abilità nel scovar e nel fermare la Quaglia sono fondamentali per il buon esito della cacciata assieme alla presenza, ovviamente, del selvatico stesso nella zona.
La Quaglia è una preda molto ricercata sia per la sua carne molto tenera e buona sia per le emozioni che regala con la sua caccia non certo semplice fatta di tanto lavoro e dedizione all'addestramento del cane, dalle lunghe camminate per scovarla e dai tiri a volte rapidissimi ed imprevedibili...
Vediamo meglio di conoscere questo volatile e come cacciarlo:
Scheda Quaglia (Coturnix coturnix) Come cacciare la Quaglia Cartucce consigliate per la Quaglia Racconti di caccia alle quaglie Video di caccia alle quaglie Come cucinare la Quaglia
In Italia sono sempre più gli appassionati della caccia al re delle foreste, che grazie alla notevole espansione della macchia verificatasi negli ultimi vent'anni assieme ad un controllo sempre più rigido del rispetto degli habitato, il cinghiale ha avuto una notevolissima espansione, a tal punto che sia diventato causa di notevoli danni alle colture ed in alcune zone, vedi ultimamente in Liguria, presente anche vicino le case con non pochi danni per le proprietà delle persone.
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