Nascendo il furetto porta per istinto una tale avversione pei conigli, che non appena ne presentiamo uno, anche morto, ad un giovane furetto che non ne ha mai visto uno, egli vi si getta sopra e lo morde con furore; se invece è vivo, lo prende per il collo, per il naso e gli succhia il sangue.
Vi sono due varietà di furetto:
- - Il Furetto puzzola: ha perfettamente il colore della puzzola, compreso il colorito degli occhi che è nero.
- - Il Furetto bianco: è di un color bianco giallastro con gli occhi rosa.
Un tempo questa varietà era la più allevata, ma oggi il furetto puzzola è divenuto più comune d'una volta ed alcuni cacciatori lo ricercano e lo preferiscono ritenendolo più forte, più vigoroso e meglio adatto alla caccia.
Il furetto vive da noi soltanto allo stato domestico, la lunga domesticità ha reso la sua tempra delicata e freddolosa e non gli permette più di vivere allo stato selvatico.
Di fatti, se per caso qualche furetto scappa ai cacciatori, si vede girare nella località per qualche tempo, ma poi al sopraggiungere dell'inverno scompare, soccombendo al freddo.
Il furetto si affeziona con una grande facilità, qualche rara volta si narra di furetti talmente affezionati al proprio padrone da seguirlo passo a passo come un cagnolino e che vivevano in buona armonia con gli animali domestici della casa.
Il furetto, col tempo, ha perduto le abitudini notturne della puzzola, ma com'essa passa quasi tutto il giorno nascosto nel suo nido dormendo aggomitolato sopra sé stesso, silenzioso, ed esce soltanto al richiamo del padrone pei pasti o all'odore di questi ultimi, ed allora si mostra allegro e vivace. Anche il furetto emana l'odore caratteristico delle puzzole, però è assai mitigato e solo quando l'animale è in collera diviene più acuto.
Origine
Il furetto è conosciuto dai tempi più remoti e sempre allo stato domestico. Si ha notizie del furetto utilizzato per la caccia ai conigli già ai tempi degli antichi romani e greciSembra quasi certo che sia originario dall'Africa, perché nei nostri climi temperati non si trova allo stato selvaggio e soffre il fretto. Ne abbiamo conferma anche da parte degli antichi lo soprannominavano "gatto d'Africa" anche se, con tale nome, gli antichi naturalisti intendevano ogni sorta di martora.
I furetti, generalmente, vengono allevati in piccole gabbie o cassette, dove i movimenti sono ridotti.
Per riuscire invece nell'allevamento bisogna dar loro un'abitazione sana, spaziosa e igienica. Quando si hanno più furetti è meglio dividerli in più gabbie anziché riunirli in una sola, anche che si dispone di una gabbia di grandi dimensioni.
Sia che si tengano pochi soggetti o che se ne tengano molti, per non avere perdite, bisogna mantenere, nel locale e nelle gabbie, la più scrupolosa pulizia, perché altrimenti la mancanza di questa, le esalazioni delle orine e degli escrementi, faranno ben presto deperire ed ammalare questi animali che sono assai puliti e delicati.
L'ideale, per avere sempre gabbie ben asciutte e sane, sarebbe quello di tenerne un numero doppio, in maniera che facendo la pulizia due volte per settimana si cambiano di gabbia i furetti, e le gabbie vuote si lavano e si mettono al sole per tre giorni ad asciuttarsi e disinfettarsi.
Negli scompartimenti dove il furetto va a dormire si usa mettere, essendo il furetto assai freddoloso, una lettiera realizzata con una pezza di lana, oppure dei detriti di lana che va rinnovata assai frequentemente, non perché il furetto la sporchi con deiezioni, ma per distruggere od attenuare il propagarsi dei parassiti.
L'alimentazione del furetto deve attirare le principali cure dell'allevatore/padrone. Da essa, infatti, dipende la salute e la buona qualità dell'animale. Bisogna allevare i furetti con carne da alternare con pane farine e uova di tanto in tanto.
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