Per anni gli studiosi si sono domandati come mai alcune grosse specie di uccelli durante le migrazioni si disponessero in stormi dalla caratteristica forma a "V". Le teorie nel corso del tempo sono state diverse e anche bizzarre fra loro. Un'importante ricerca coordinata dall'University College of London e pubblicata su Nature hanno spiegato e dimostrato questo strano fenomeno.
Seguendo
gli ibis eremita durante le loro migrazioni hanno notato che gli uccelli si dispongono ai vertici del compagno precedente volando, ognuno, in una traiettoria parallela. Questa disposizione viene adottata sia per spostamenti brevi che per le lunghe migrazioni.
Questa disposizione non è casuale o ripercorre una scala gerarchia all'interno della comunità, ma bensì ha ragioni aerodinamiche che aiuta gli individui dello stormo a faticare di meno.
Ogni individuo sfrutta i vortici generati dall'uccello che lo precede venendo letteralmente "risucchiato".
Così come avviene in formula 1 dove i piloti cercano di sfruttare l'effetto scia per i sorpassi.
L'uccello che apre la formazione fatica, dunque, più degli altri, ma periodicamente gli individui si alternano in testa.
Questa formazione permette agli uccelli di compiere lunghe percorrenze diminuendo le soste.
Non tutte le specie però scelgono questo tipo di volo, tipico per esempio delle oche, dei cormorani e di altre grandi specie gregarie. I passeriformi, uccelli più piccoli e leggeri, volano sparsi o a gruppi, e ciononostante sono tra quelli che compiono i più lunghi tragitti di migrazione.
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