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Lunedì, 11 Novembre 2013 00:00

Habitat, venti e passo della Beccaccia

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Habitat e venti ideali per la Beccaccia

Nell'inarrestabile ricerca della Beccaccia, ci dobbiamo sempre indirizzare in luoghi dove l'esperienza e le condizioni meteo ci dirigono. Le aree più frequentate di giorno in alta e media collina sono quelle ad alta piovosità e scarsa frequenza di gelate i boschi cedui di quercia, faggeti, pinete,abetaie sul cui fondo ci sono rocce e muschi, meglio se il tutto sia di età non superiore ai 15 anni e al tutto si alternino prati e fossatelli, radure e stradine. Terreno fresco ma non acquitrinoso, strato arbustivo abbondante, scarsa componente erbacea.

Di notte si sposta nelle praterie permanenti.



Seleziona aree con cespugli ed arbusti fitti perché la presenza di uno strato arboreo e di un sottobosco permette agli individui di rimanere protetti e di avere diverse vie di fuga. Naturalmente deve essere un ambiente umido dove può reperire cibo. Ama l’umido ma non è Limicola (non cerca il cibo nell'acqua bassa).




In inverno quando il bosco è spoglio predilige l’intricata vitalba insieme ai gineprai fittissimi. Adora gli angoli di bosco baciati dal sole, al contrario di chi dice che abita le forre impenetrabili e buie. Odia i tappeti di edera.

Mangiare e bere dunque sono le attività principali per lei(non tutti sanno che giornalmente la beccaccia deve mangiare una quantità di cibo pari al sua peso), ma anche l’occultamento dai nemici che sono soprattutto i rapaci, quindi escludere tutti quei siti dove non ha protezione dall'alto.





I boschi esposti a nord sono quelli più favorevoli durante la migrazione autunnale. Quando fa molto freddo scelgono, invece, quelli esposti a sud con gole perpendicolari al senso del vento, aree basse e protette e che restano umide, piantagioni chiuse di resinosi ecc.. Di primo arrivo preferiscono radure e stradine forse perché di notte riescono a vederle meglio, sono delle vere e proprie piste di atterraggio. La distanza media tra i campi dove la notte la beccaccia va in pastura e le rimesse diurne è di circa 350 m. Utilizza soltanto i boschi limitrofi alle aree dove la notte si trasferisce per alimentarsi.
I giovani si spostano più lontano degli adulti.

Alcune beccacce al crepuscolo non lasciano i boschi per andare ai pascoli, ma rimangono in queste aree anche la notte. Gli adulti frequentano bosco misto con sottobosco sempreverde e copertura superiore all'80%,i giovani esemplari si distribuiscono nella macchia mista o bosco deciduo o sempreverde.

Tuttavia se durante la notte ci sono precipitazioni abbondanti tutte le beccacce lasciano i boschi per trasferirsi ai campi. E al mattino le trovi alla sua periferia, comunque all'asciutto, lungo pendii e scolatoi, sotto anfratti naturali, ai piedi degli alberi, dove vi è un innalzamento del terreno.

Coi diluvi nei posti in grande pendenza. Ama stare asciutta come dicevamo, ma nei periodi di grande siccità non disdegna fiumiciattoli e fossatelli specie quelli le cui sponde sono alberate. Ha una spiccata predilezione per gli ambienti con gli animali al pascolo soprattutto vaccine ma anche equini. Dove ci sono pascoli di bovini con boschetti e pozze d’acqua lì ci saranno anche le beccacce. Non perché come si dice cerchi gli alimenti negli escrementi(lo fa ma non quanto si crede), ma perché il bestiame mantiene basse le erbe e pulito il sottobosco e lei ama tanto atterrare qui, e poi il bestiame con il suo girovagare smuove continuamente il terreno facendo affiorare i vermi.


Poi il vento, tra questo e la beccaccia è un storia infinita...

 Tramontana o borea vento di “calata” ma come dicevano i vecchi “come la tramontana le porta, le porta via”.

  Levante e grecale nostri veri amici che annunciano tempeste sui Balcani.

  Scirocco e Libeccio nemmeno da menzionare, nostri nemici numero uno.

Comunque la Beccaccia tenderà sempre a stare sotto vento, il vento gli scompiglia le penne, e una regina deve avere sempre il suo mantello a posto. Ama stare asciutta. La nebbia le ferma sempre.

E soprattutto ricordiamo le parole degli antichi...

"Luna crescente beccacce niente, luna calante beccacce tante".

Sempre riferito alla luna: "gobba a ponente beccacce niente, gobba a levante beccacce tante".


Evita di cercarle in zone uniformi, esplora rilievi, le fratture del terreno, le depressioni, le gole, le valli strette e lunghe, i pendii boschivi, le paludi e le depressioni acquitrinose.

I settori sassosi dove affiorano le rocce vengono preferiti quando le temperature sono sotto lo zero soprattutto al mattino, le beccacce si rannicchiano vicino alle rocce che mantengono il calore del giorno e lo restituiscono la sera. Fattori determinanti comunque sono cinque: Altitudine, Temperatura, Vento, Igrometria e biotopo e di conseguenza:

  • quando una pioggia segue a un periodo di siccità prolungata;
  • dopo una burrasca violenta;
  • con brinate intense; con minaccia di neve o ai primi fiocchi;
  • quando al nord-europa e sui balcani si preannunciano bufere artiche o siberiane
  • quando in montagna cade la neve
…..e poi bisogna uscire sempre non si sa mai quando la Regina ci degni di una sua apparizione..

Comunque parliamoci chiaro ogni volta che incontriamo una beccaccia, guardiamoci intorno e memorizziamo il tutto, ambiente, terreno ecc. solo così riusciremo a diventare specialisti..Solo la pratica ci insegnerà quei posti e quelle condizioni che tanto hanno spinto la Beccaccia a frequentarli...



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demk

Cresciuto con una passione enorme per la caccia e la natura ha cominciato ad avvicinarsi alla ricarica ed al mondo venatorio grazie al padre. Sempre in cerca di nuovi accorgimenti e prodotti ha pensato bene di creare una community incentrata attorno alla caccia dove apprendere nuove tecniche e scambiarsi opinioni. I suoi carnieri sono spesso vuoti, ma ogni uscita gli regala un'emozione e spesso si perde fra le nuvole ammirando paesaggi straordinari o valutando le condizioni meteo.

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