Il primo Settembre riaprirà l’attività venatoria anche in Provincia di Foggia ancora una volta tra mille difficoltà per i cacciatori. Rinnovo della licenza con costi elevati (circa 400 euro), tratturi per raggiungere le sempre più ristrette zone lasciate in abbandono e non manutenute, oltre al problema storico relativo alla perimetrazione delle zone di caccia. La perimetrazione del Parco Nazionale del Gargano, infatti, ha lasciato ai cacciatori una piccolissima percentuale di territorio nel quale svolgere l’attività venatoria, aggravata poi dalla richiesta di permessi per il solo transito nei tratturi dell’Ente. Il settore da sempre ha rappresentato una fonte di ricchezza per i nostri operatori turistici che vedevano le loro strutture gremite di cacciatori che sceglievano questo territorio per dedicarsi alla caccia, purtroppo però le politiche demagogiche di una ben individuata ispirazione politica hanno demonizzato la categoria, restringendo sempre di più i periodi di caccia, ora da Settembre a Gennaio, mentre in tempi addietro ci si spingeva fino a Marzo. Tutti questi costi, vincoli e limiti spingono i cacciatori a guardare sempre più all’estero per svolgere l’attività venatoria con conseguente danno economico e anche storico per una tradizione che si sta lentamente perdendo. Come Lega a livello provinciale, ci impegneremo per incontrare ed ascoltare le associazioni rappresentantive e renderci portavoce delle istanze di questa importante e senz’altro rispettabile categoria, che qualcuno vorrebbe far sparire, al Governo perché la caccia praticata con regole obbiettive torni ad essere una risorsa e non una cosa del quale vergognarsi. Segretario Provinciale Foggia Lega - Salvini Premier Puglia
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