In questi anni ci siamo focalizzati molto sul problema del piombo disperso soprattutto negli ambienti acquitrinosi. Per questo e per la salvaguardia degli animali si utilizzano cartucce no-toxic in grado di non avvelenare in nessuno modo gli uccelli acquatici.
Peccato che ci siamo distratti dal vero problema che sono rifiuti che finiscono in acqua, principalmente in mare, dove ogni anno si raccolgono enormi quantità di rifiuti che rimangono nelle acque spostati dalle correnti per km e km. Il rifiuto più dannoso è la plastica, ogni anno ne produciamo sempre più e buona parte finisce a galleggiare in mare. Proprio quest'ultima sostanza, secondo una ricerca internazionale, risulta pericolosa per gli uccelli e si stima che il 90% degli uccelli acquatici abbiano ingerito, almeno una volta nella vita, della plastica. Il 60% degli uccelli marini ha nel proprio stomaco plastica che non verrà mai assorbita e/o espulsa e che pian piano farà sorgere non pochi problemi all'animale. A pagarne maggiormente le spese sono Gabbiani, Albatros e altre specie spazzine che inconsciamente ingurgitano rifiuti e plastica.
Ci sono tante domande, ma sicuramente rimane il fatto che se il 90% degli uccelli marini ha mangiato plastica, vuol dire che nei nostri mari ne abbiamo buttata ed anche tanta.
In Europa si stanno facendo grossi problemi contro la dispersione dei rifiuti nell'ambiente, ma c'è ancora molto da fare. Ognuno di noi deve darsi da fare e non considerare il mondo come una pattumiera.
Le correnti marine anche se portano via dalle coste i rifiuti li ammassano in vere e proprie isole dove è possibile trovar di tutto e dove molto spesso uccelli, ma anche tartarughe, pesci ed altri animali, trovano la morte creando danni ingenti alla biodiversità.
Un vero dramma che nessuno conosce, ma che si consuma sotto i nostri occhi.
Forse, quando finalmente comprenderemo la gravità delle nostre azioni, sarà troppo tardi e molte specie animali non ci saranno più...
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