Gli aborigeni australiani, così come l'uomo nel passato, cacciavano col fuoco per stanare le prede e spingerle dove desideravano. Un recente studio in Australia ha individuato comportamenti simili in alcuni rapaci come il Nibbio ed alcuni Falchi. Essi, in presenza di incendi non scappano impauriti, ma si appostano al limite del fuoco e aspettano che la preda in fuga lasci il folto della vegetazione e diventi una facile cattura.
Sin qui sembrerebbe nulla di eccezionale, tuttavia proprio il Nibbio nero o il falco marrone causerebbero gli stessi incendi.
Sembrerebbe, infatti, che gli stessi rapaci si procurino rametti incandescenti presi da focolari che deliberatamente lasciano cadere sull'erba secca causando gli incendi.
Col fuoco i rapaci stanerebbero topi, rane e altri piccoli animali che si nascondo nel folto della vegetazione.
Queste le conclusioni è arrivato un noto avvocato australiano, Gosford, per oltre trent'anni ha vissuto nel Nord dell'Australia è ha raccolto dati con l'aiuto dei vigili del fuoco e delle testimonianze del fuoco.
A dar ragione ai risultati ottenuti anche la tradizione aborigena con la cerimonia del Yabadurrwa in cui una persona simula un uccello che trasporta un ramo ardente.
Si cercano adesso conferme cercando di riprendere con un video il rapace pronto ad appiccare un incendio.
Con le nuove ipotesi si aprono nuovi scenari come quello che gli aborigeni abbiano imparato a cacciare col fuoco osservando gli uccelli..
Dopo l'uomo ed i fulmini anche gli uccelli sono in grado di causare incendi.
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