L'umo incurante del suo gesto ha poi riposto l'arma e si è diretto verso la battuta di caccia dove gli amici lo aspettavano.
Un gesto scellerato che poteva finir male e dalle enormi conseguenze mediatiche che, ancora una volta, ha fatto puntare il dito sul mondo venatorio e sulla paura delle armi.
Il 60enne molto probabilmente non conosceva le potenzialità della sua arma che son state descritte dall'ispettore capo Marco Baiardelli che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
«Questo arnese è in grado di abbattere animali di oltre 100 chilogrammi a distanza di 100 o 200 metri. In questo caso ha impattato contro una superficie dura e a distanza di circa 400 metri, ma diversamente tutt’altro sarebbe stato l’effetto. Parliamo di un’arma letale, a tiro opportunamente angolato p in grado di uccidere a distanza di due chilometri».
Il pensionato è stato denunciato e prontamente sequestrate tutte le armi e le munizioni in suo possesso.
Un gesto davvero imprudente e che mai ci aspetteremo da chi sa maneggiare le armi.
L'uomo ha dimostrato di non conoscere neanche l'abc delle armi.
Come ben sanno tutti i cacciatori sanno è importante sparare avendo una linea di tiro libera e ben consapevoli di dove il colpo potrebbe finire. Pertanto è importante conoscere le potenzialità della propria arma. Un tiro imprudente verso l'alto, come quello compiuto, ha creato un moto parabolico pericoloso rendendo quasi impossibile capire dove sarebbe potuta finire l'ogiva. Da non ripetere mai!
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