In questi momenti le quaglie sono incredibilmente vulnerabili e devono sperare non ci siano predatori vicino a dove atterrano.
La migrazione avviene per lo più di notte e, non avendo punti di riferimento a terra, le Quaglie si lasciano attrarre dagli esemplari arrivati prima che cantando attirano gli altri indicando una zona dove è possibile ristorarsi e trovare cibo.
Molti cacciatori sfruttano dei richiami a fiato o a "sacchettino" che utilizzano prima che arrivi l'alba per attirare i selvatici che transitano di notte vicini.
Richiami più efficienti, ma illegali, sono quelli elettromagnetici spesso collegate a forti altoparlanti che vengono accesi la sera e per tutta la notte richiamano le Quaglie anche da notevole distanza.
Questi mezzi sono utilizzati dai bracconieri per radunare i selvatici in spazi ridotti e favorirne i prelievi.
I richiami elettromagnetici più sofisticati sono dotati di temporizzatore e spesso collegati a batterie delle auto. Possono essere posizionati facilmente, spesso con complicità dei proprietari terrieri, e alle prime luci dell'alba si spengono in automatico. Questo costringe i carabinieri forestali a continui pattugliamenti notturni ed ad un intenso lavoro per riuscire a prendere sul fatto i bracconieri.
Solo in questo mese di maggio sono decine i registratori sequestrati, nascosti fra le erbe o le rocce tutti orientati verso il mare per attrarre il più possibile.
Alcuni sono disposti in apposite cassette metalliche piantate nel terreno o ancorate ad alberi con tanto di lucchetto per evitarne il furto.
Tuttavia, rispetto ai sequestri, non sono tante le denunce sollevate su furbetti colti in fragrante.
Il caso più curioso si è verificato recentemente a Cozzo Lupo, località fra Palermo e Torretta dove i forestali scoprendo un ennesimo richiamo puntato verso il mare ben nascosto fra le rocce hanno atteso nascosti per ore sin quando i bracconieri sono andati a recuperarlo.
Come se nulla fosse quattro persone, giunte a bordo di due fuoristrada, giunti sul posto hanno liberato i cani e si accingevano a recuperare il registratore. Proprio in quel momento sono intervenuti le autorità fermando ed identificando gli uomini.
A differenza di come si pensa, costituisce esercizio venatorio anche il semplice vagare o anche l'attività prodromica di appostarsi o di ricerca della fauna. (Basti pensare che individuata una zona ricca di selvaggina a volte basta soffermarsi di notte con l'auto e poter abbagliare i selvatici per poterli catturare). Una volta riscontrato l'esercizio venatorio essere accusati di uso di mezzi vietati o di aver violato uno dei divieti indicati nell'art.21 della 157/92 non è poi tanto complicato.
In più i quattro provvedevano ad addestrare i cani in un periodo non concesso.
L'utilizzo di apparecchiature di richiamo elettromagnetiche, in più, possono interferire negativamente con le attività e la migrazione degli uccelli. Speriamo che il disturbo della migrazione della quaglia si riduca al minimo e, agli appassionati, consigliamo di frequentare i prati nelle belle giornate con leggero vento e soffermarsi con attenzione nella speranza di ascoltare il canto naturale di qualche maschio di quaglia....
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