erano animati da intenti persecutori nei confronti dei cacciatori
Sono passati 10 anni, ma alla fine dopo una serie di assoluzioni e prescrizioni sono arrivate tre condanne. Sotto accusa alcune guardie venatorie del WWF ed un'agente, allora, del Corpo forestale dello Stato.
Le guardie, secondo l'accusa, erano guidate da
intenti persecutori nei confronti dei cacciatori.
Cercavano, in tutti i modi, di incastrare i cacciatori anche simulando a loro carico reati inesistenti.
Il meccanismo più diffuso era simulare di aver ritrovato o sentito chiaramente i richiami elettromagnetici, illegali per la pratica venatoria, accusando così il cacciatore di turno.
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