Proprio queste grosse concentrazioni rendono lo Storno un uccello nocivo incluso addirittura nell'elenco delle 100 delle specie invasive più dannose al mondo. Recenti studi hanno anche dimostrato che le enormi quantità di feci di Storno presenti in molte zone urbane favoriscono la diffusione di malattie micetiche, protozoarie, virali, parassitarie e batteriche. Nonostante ciò è una specie protetta in molti paesi, Italia compresa grazie al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 1997 che l'ha escluso dall'elenco delle specie cacciabili. Dal 2002, solamente in alcune regioni italiane, è previsto il prelievo in deroga di un numero limitato di esemplari. Spesso il prelievo è possibile solo in presenza di zone con frutti pendenti e con in azione i persuasori sonori.
Ricorda vagamente il merlo per via delle dimensioni, del piumaggio nero lucido ed il becco completamente giallo. Nel periodo autunnale/invernale il piumaggio dello Storno cambia con la comparsa della sua tipica punteggiatura bianca e le sfumature rossastre. Anche il becco si imbrunisce nella parte superiore.
Lo Storno quando è in flotte numerose è difficilmente scambiabile con altre specie. Mentre quando è solitario o in piccoli storni si può riconoscere dalle Allodole o dai Tordi per il volo quasi rettilineo e veloce. In presenza di venti caldi/umidi non è raro vederli volteggiare come le Rondini alla ricerca di moscerini ed altri insetti.
Alcune curiosità riguardo lo Storno riguarda le incredibili evoluzioni che compie quando è in flotta che ha portato alcuni ricercatori a stabilire che lo Storno riesce a "contare". Quando è in volo in stormi, infatti, riesce a tenere d'occhio sino a sette suoi vicini. Basta che uno Storno cambi leggermente traiettoria che si innesca un cambiamento a cascata della traiettoria di tutti gli Storni creando suggestive evoluzioni in cielo.
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