I giudici hanno, pertanto, rigettato le ragioni adottate dalla regione Abruzzo per giustificare il prolungamento dei periodi di caccia. Per le specie Beccaccia, Cesena, Tordo Bottaccio e Tordo Sassello non si potrà andare oltre il 31 Dicembre 2016.
Queste le dichiarazioni del giudice:
le motivazioni addotte dalla Regione non appaiono sufficienti e adeguate in relazione al diverso parere espresso dall’ISPRA, nonché in contrasto con il principio di precauzione, in virtù del quale l’assenza di un preventivo monitoraggio delle singole specie sul territorio, comporta che ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un’attività potenzialmente pericolosa, l’azione dei pubblici poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientificheAnche se ormai di poca importanza confermata la sospensione, per quanto riguarda l’apertura della caccia, alla Cornacchia grigia, Gazza, Ghiandaia, Quaglia, Fagiano, Lepre e Volpe nelle giornate del 18, 22, 24 e 25 settembre e al Merlo nelle giornate del 18, 24 e 25 settembre.
Magra consolazione la respinta della richiesta avanzata dal WWF di togliere dalla specie cacciabili Beccaccino, Pavoncella, Moriglione e Marzaiola, Frullino, Codone, Mestolone, Canapiglia, Combattente, Beccaccia, in quanto non è competenza della Regione, ma dello Stato l’individuazione delle specie ritenute cacciabili.
Rimangono invariate le altre parti del calendario venatorio Abruzzo.
Si parte giorno 1 Ottobre col morale di certo non alle stelle e con forti rammarichi, delusioni e sfiducia nelle istituzioni. Link alla sentenza del TAR
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