Inchiodati da Facebook
I fucili e le attrezzature sequestrate
Postavano su Facebook le foto delle Beccacce abbattute sfoggiando con orgoglio i loro 'trofei'. Peccato che quei boschi e luoghi ritratti riprendevano fisionomie molto note dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato. Dopo aver individuato fra le foto un basista già noto alle forze dell'ordine sono partiti i pedinamenti ed i vari appostamenti. L'operazione dal nome caratteristico "Safari" ha portato al fermo di bracconieri ai quali è stato contestato il reato di caccia abusiva all'interno del Parco Nazionale d'Aspromonte.
In definitiva l'operazione avviata grazie alle foto pubblicate su Facebook ha portato al deferimento all'autorità Giudiziaria di Palmi di quattro bracconieri, due dei quali residenti nel Lazio. Da chiarire anche la posizione di altri due cacciatori di Polistena fermati in auto mentre attraversavano l'area protetta. Si attendono adesso le verifiche sul segnale dei cellulari per capire se facevano parte della comitiva fermata all'interno del parco.
L'articolo mostra come i moderni sistemi tecnologici siano d'aiuto per combattere l'illegalità ed il bracconaggio.
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