Ogni anno per il passo di ottobre/novembre un caro amico arriva in Calabria dalla Toscana e porta sempre con se le cartucce dell'armeria Vagonelli di Cerreto, Firenze.
Quest'armeria ricarica in maniera artigianale alcune munizioni che propone ai suoi clienti.
Le cartucce hanno facilmente riconoscibili dalla serigrafia di un albero simile alla elce e le iniziali V e G (VaGobelli) poste una a sinistra e l'altra a destra dell'albero.
Le più famose sono, semplicemente, la "blu" e la "gialla".
La prima è da 34g e dovrebbe essere caricata con A1, mentre la gialla è una 32g con la quale mi sono trovato sempre bene, soprattutto con i venti da ponente o tramontana fredda tipica delle giornate di metà/fine autunno.
Mi sono trovato così bene con questa cartuccia che ogni anno cerco di farmene portare il più possibile.
Non potendo, quindi, trovarla sotto mano ho cercato di scoprire i suoi segreti.
Con enorme sorpresa, la cartuccia che rende ottimamente col vento freddo e pungente è caricata con la GM3 famosa per essere molto suscettibile al variare dell'umidità.
Il mio A300 però digerisce bene questa cartuccia che allo spollo a Tordi, o ad Allodole ha quasi sempre ben reso a parte qualche clamorosa padella.
Non sono disponibili, purtroppo le indicazioni sulle velocità e le pressioni sviluppate, ma il colpo è sempre tranquillo e dolce e sulla spalla.
L'assetto sicuramente ha influito e non poco sul rendimento finale.
Vediamo nel dettaglio la ricetta magica della "gialla" Vagobelli:
Polvere: GM3 in dose 1,50g;
Bossolo: Cheddite T1 70mm color giallo;
Innesco: CX2000 ad alta potenza;
Piombo: temperato in dose 32,4g;
Borra: Bior B&P Diamante D 22 Universal;
Chiusura: Stellare;
Altezza cartuccia finita nd.
La borra bior permette di aver buone rosate già a breve distanza e, in particolare, questa della B&P è abbastanza rigida ed ha una buona tenuta riuscendo a rendere più stabile la cartuccia alle variazioni climatiche. In genere viene utilizzata con polveri leggermente più progressive e per caricamenti da 31 ai 33g. Con le più vivaci basta non optare per dosi troppo violente o rimediare con una chiusura meno marcata o orlo tondo.
Anche se bior la munizione, non bisogna lasciarsi condizionare, se si prende si ottengono anche sorprese al limite.
Purtroppo, essendo una cartuccia "artigianale" nulla vieta che la dose venga spesso cambiata o stravolta, ma questa con GM3 l'ho provata spesso e presto cercherò di emularla sperando che il mio amico fiorentino venga sempre a trovarmi in corrispondenza del passo autunnale...
Non avendo altre informazioni in merito chiedo agli amici toscani che conoscono la Vagobelli se possono lasciare un loro contributo indicando la propria esperienza e come si trovano con queste cartucce.
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