Come sostenuto dagli aborigeni gli studiosi hanno documentato e scoperto che alcune specie di Nibbio bruno (Milvus migrans ), Nibbio fischiatore ( Haliastur sphenurus ) e il Falco bruno ( Falco berigora) sarebbero capaci di propagare intenzionalmente gli incendi per stanare le loro prede.
Mentre tutti gli animali scappano dalle fiamme questi uccelli ne approfittano per cacciare sia in maniera individuale che in gruppo.
Gli uccelli sarebbero in grado di raccogliere, col becco o con gli artigli, bastoncini ancora ardenti e trasportarli in zone non ancora incendiate per cercare di stanare potenziali razzie.
Uno degli autori dello studio è stato Dick Eussen, ranger aborigeno e vigile del fuoco, che ha raccontato, durante un'intervista al National Post, di aver avvistato mentre era in mezzo ad un'operazione antincendio, un nibbio fischiatore sorvolare sopra di lui con un ramoscello infuocato e lasciarlo cadere più avanti, a circa 20metri, innescando un nuovo focolare.
Lo studio ha poi confermato e censito altri rapaci intenti ad appiccare incendi confermando leggende locali delle tribù aborigene.
Gli studiosi hanno dichiarato che sono già noti comportamenti che coinvolgono diverse specie di uccelli predatori delle aride praterie, come quelle della Spagna centrale, mentre approfittano degli incendi per catturare roditori o cavallette in fuga ai lati degli incendi. In altri casi, vengono attratti dalle fiamme dove aspettano il loro passare per poi cibarsi delle carogne rimaste.
L'azione intenzionale di diffondere le fiamme suggerisce come questi animali abbiano appreso le potenzialità del fuoco e lo utilizzano a loro vantaggio così come noi umani abbiamo appresso millenni fa...
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