Negli ultimi anni si è aggiunta la pratica barbarica di uccidere gli elefanti per procurarsi la pelle che viene venduta al mercato nero per essere trasformata in polvere e poi venduta in Cina per essere usata dalla medicina tradizionale per ottenere rimedi contro il mal di stomaco.
Un altro mercato in espansione e l'uso della pelle d'elefante per la realizzazione di bracciali, ciondoli o perline dalle fantomatiche proprietà di trasformare il male in bene e portare fortuna.
Credenze e superstizioni stanno incentivando in maniera esponenziale il bracconaggio dell'elefante asiatico.
Il paese più a rischio è Myanmar (Birmania) dove presto l'elefante asiatico potrebbe sparire in più della metà delle aree, poco protette, in cui attualmente si trovano questi pachidermi. La crudeltà dei bracconieri non si ferma di fronte a nulla e, negli stessi siti dove è possibile acquistare illegalmente la pelle d'elefante, non è raro, infatti, trovare i video, che testimoniano l'originalità del prodotto, mentre si scuoiano le carcasse degli animali lasciando poi il resto marcire all'aria.
In Birmnia l'attuale popolazione selvaggia di Elefanti asiatici si stima in circa 2.000 esemplari tuttavia il bracconaggio è aumentato significativamente negli ultimi anni e la caccia alla pelle non mette al sicuro nessun elefante dato che sia maschi (a differenza dell'avorio in cui solo i maschi vengono coinvolti), femmine e piccoli sono nelle mire dei commercianti senza scrupolo.
L'associazione Elephant Family lancia pertanto l'allarme cercando di sensibilizzare tutti al grosso problema sperando si riesca a far qualcosa prima che sia troppo tardi...
Leggi tutto...