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Venerdì, 13 Ottobre 2017 10:01

Lazio, prevenzione sanitaria sul consumo di carne di cinghiale

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Caos fra le disciplinari, cacciatori singoli esenti dall'obbligo di certificare le carni dei cinghiali abbattuti

Famiglia Cinghiali LazioQualche giorno fa avevamo visto quanto potrebbe essere pericoloso l'assunzione di carne senza alcun controllo sanitario, Reggio Calabria - la carne di Cinghiale può essere pericolosa.
Questa volta puntiamo gli occhi sul Lazio dove sono gli stessi cacciatori a lamentarsi delle norme vigenti.

Nella regione Lazio la caccia al cinghiale può essere esercitata da squadre regolarmente iscritte, dai cacciatori di selezione ed anche dal cacciatore singolo.

Non si spiega, se non per un evidente caso di disattenzione, come mai vige l'obbligo dei controlli fitosanitari sui cinghiali abbattuti alle squadre ed ai selecontrolli, ma non ai singoli cacciatori.

Cosa differenzierebbe il singolo cacciatore dagli altri?
Se da un lato si vuole diffondere il concetto della prevenzione del rischio da consumare carni infette perché il singolo cacciatore è esente dall'obbligo di controllare le carni?

Per evitare rischi è doveroso che ognuno di noi comprenda i rischi che possono derivare dal consumo di carni contaminate. Il rischio di trichinosi e tubercolosi non è così impensabile come si pensi e sono malattie purtroppo ancor oggi debellate e che possono mettere a serio rischio i consumatori finali.

Si invitano, pertanto, tutti i cacciatori siano essi in squadra, selecontrollori o cacciatori singoli, in caso di abbattimento di Cinghiale di prelevare dei campioni di carne dalle sfoglie e consegnarle all'ASL di competenza per i controlli del caso.

Speriamo che i "buchi normativi" individuati nel Lazio vengano compensati al più presto e si estendano a tutto il paese...

Buona caccia e buon pappardelle al cinghiale sicure!

News lazio

Ramon

La precisione di tiro,non basta per essere un buon cacciatore. Colui che possiede esclusivamente questa capacità, farebbe bene a restarsene a casa.Ma chi ama la fauna e il bosco anche quando non risplende il fuoco, non si ode il fragore dei fucili e va fuori anche durante il periodo di divieto di caccia, quando la terra e gli alberi sono congelati o coperti di neve, quando il cibo scarseggia, il bisogno è massimo e la morte raggiunge l'animale selvatico. Solo colui che scongiura la morte curando,nutrendo e proteggendo gli animali, merita di essere chiamato cacciatore. Hermann Lons

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