Saranno i ricordi o il lato affettivo, ma sicuramente le cartucce della Legia hanno fatto la storia della caccia ed anche delle competizioni di tiro.
Legia era sempre sinonimo di qualità e prestazioni al limite ed anche se nel tempo l'azienda produttore ha subito significativi cambiamenti non ha mai deluso i suoi clienti.
La Legia è di origine belga originariamente prodotta dalla National Factory Herstal, identificata come FN Herstal e spesso indicata come Fabrique Nationale o semplicemente FN.
L'azienda è un famoso produttore di armi da fuoco con sede nell'omonima Herstal, Belgio. A sua volta di proprietà della Holding Herstal Group che fa capo alla Walloon Region ovvero è un'azienda pubblica del Belgio.
Pensa questo enorme gruppo possiede anche la U.S. Repeating Arms Company (Winchester) e la Browning Arms Company ed ha un'importante partnership con la Miroku Corp. storica industria d'armi giapponese.
Anche se nel tempo la filiera di vendita e marketing americana è rimasta nel tempo a se stante con le strutture di produzione nella Carolina del Sud e Virginia, stiamo parlando dei maggiori produttori al mondo di munizioni.
Forse per questo la Legia ha fatto la storia delle cartucce e sicuramente tutti i cacciatori più grandi di età la ricorderanno con enorme rammarico.
Dopo la fusione con Browning nel 1977 e nel 1989 con la Winchester (la ditta aveva dichiarato fallimento) la FN Herstal smise la produzione dello storico marcio Legia per dedicarsi esclusivamente alla produzione di armi da fuoco e derivati.
Fra le cartucce a marchio Legia più famose c'è sicuramente la Star che ha raggiunto il suo apice nella versione Star High Speed.
La Legia Star ha una storia molto lontana, già negli anni '30 conquistava i cacciatori italiani e si aggiudicava diverse competizioni come il gran premio di San Remo del 1934 aggiudicandosi anche svariate pagine sulle riviste di caccia dell'epoca.
Un vero pezzo di storia del munizionamento italiano ed europeo.
Nella mia collezione ho la versione ad alta prestazioni e velocità la High Speed prodotta prima in cartone e poi plastica si diffuse rapidamente fra i cacciatori più esigenti grazie ai tiri a lunghe distanze e abbattimenti puliti che sapeva regalare.
Rappresentava un vero e proprio cavallo di battaglia per la Legia e veniva commercializzata nel calibro 20 e 16 con il piombo 7 sino ad arrivare nel calibro 12 al piombo 3-2 per le prede più pregiate.
Una cartuccia studiata per il clima freddo del centro europa che non regalava altro che stupende emozioni "scaldando i cuori" ai suoi utilizzatori.
In seguito alla fusione con la Browming sia la Legia Star High Speed che la Special Fasan, altra famosa linea della casa belga, hanno subito l'influenza della casa americana variando nei componenti, ma non per questo nella resa.
Bisogna porre, tuttavia, una particolare attenzione ad identificare il periodo di produzione. Se nelle prime versioni c'erano polveri come la Mullerite o Coppal Excelsior dagli anni 80 in poi troviamo caricamenti con altre eccellenti polveri sino ad arrivare agli anni '90 con gli ultimi caricamenti ad Ad Anagni da parte del gruppo Winchester Italia in cui vennero usate polveri Ball Powders come la BP 500/700 prodotta dalla PB Clermont.
Un gran bel pezzo di storia che pian piano è stato smembrato.
La versione in mio possesso dovrebbe risalire alla prima metà degli anni '80 ed è così composta:
Assetto semplice ma di grande efficacia
- INNESCO: 209 Winchester;
- BOSSOLO: FN 12/67 T4;
- POLVERE: lamellare grigio scuro in dose 2g;
- BORRA: in plastica a tubo mm37,22 +sugherino 9mm;
- PIOMBO: temperato del numero 2 in dose 35,7g;
- CHIUSURA: stellare a 6 pliche;
- ALTEZZA CHIUSURA: 58,34mm;
- BORDINO CHIUSURA: 1mm.
La cura dei dettagli da parte della Legia è subito evidente. I componenti di ottima fattura non hanno dato un cenno di cedimento nonostante l'età. La chiusura perfetta ha ben conservato il piombo che non ha alcun segno di ossidazione segno dell'ottima fattura anche di quest'ultimo.
La polvere, probabilmente una Coppal Excelsior sembra, assieme alla borra appena uscite dalla confezione.
Sembra proprio che il tempo si sia fermato e non sia riuscito a scalfire minimamente questa munizione. Non è raro, infatti, scaricando cartucce di questo periodo, ritrovarsi borre ingiallite con la plastica indurita e senza elasticità ed il piombo tutto ossidato..
Era destinata sicuramente ad un selvatico molto pregiato come una volpe o, perchè no, ad oca nel centro europa....
Alla prossima con qualche altro tuffo nel passato!
Se hai altri dettagli su questa munizione non esitare a commentare e condividere con noi le tue conoscenze...
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