I componenti in cartone dell'epoca non garantivano un perfetto isolamento dagli agenti atmosferici come acqua ed umidità e gli inneschi non preformanti rendevano spesso difficile accendere bene la polvere e farla bruciare correttamente.
La Vulcania era una polvere granulare, molto fine, alla nitrocellulosa gelatinizzata di color grigio studiata per bruciare al meglio anche nelle giornate più umide con i componenti dell'epoca. Veniva prodotta a Montichiari (Brescia) dall'omonimo polverificio.
Il polverificio nacque dalle società Sorlini e Giardini che ne nel 1927 davano vita alla Soc. An. Vulcania per produrre la polvere omonima inventata dal marchese Imperiali di Napoli.
La produzione di Vulcania ebbe però una storia triste con un susseguirsi di incidenti negli anni.
Il 4 settembre 1929 uno scoppio fece registrare 20 vittime. Il 6 marzo 1940 segui un incidente ancora più grande e terrificante di cui ancora oggi si trovano racconti nei più anziani di Montichiari.
Era il 6 marzo del 1940 quando di colpò un tremendo boato scosse una bella e limpida giornata. Alcuni superstiti raccontarono che di colpo si senti tremare la terra come un terremoto ed il cielo diventò improvvisamente nero a causa degli intensi fumi scuri che si elevavano dal polverificio.La sera del 31 luglio 1947, all'interno del polverificio si verificarono diverse esplosioni che, anche per fortuna non comportarono vittime umane, provocarono ingenti danni negli edifici circostanti coinvolgendo più comuni e provocando dallo scoperchiamento di tetti, alla distruzione di porte, infissi e frantumamento di vetri.
L'esplosione fu così terrificante che si trovarono i resti delle vittime anche a centinaia di metri di distanza.
Una donna morì a causa di un mattone scagliato dall'esplosione come un grosso proiettile che la colpi alla testa.
Non vennero mai chiarite le cause dell'incidente e con la guerra alle porte si ricostruì tutto in fretta per non fermare la produzione.
Vennero quantificati più di 500 milioni di lire di danni.
Foto di Roberto LucattiniBen 60 sono state le vittime nel corso del tempo della triste storia di produzione del polverificio Vulcania. Oggi a ricordarle, dove nasceva l'azienda, c'è un museo che narra la storia dello stabilimento e documenta i vari incidenti sino al fallimento della Vulcania.
La polvere Vulcania non riusci ad affermarsi fra i cacciatori. All'epoca la fama di altre polveri della B.D.P. misero questa polvere in secondo piano. Sicuramente i vari incidenti dell’azienda ed anche lo scoppio della guerra, con la conversione del polverificio nello smaltimento di ordigni bellici difettosi e produzioni militari, portarono alla fine della produzione della polvere da sparo Vulcania.
Questa polvere permetteva il caricamento di munizioni di media grammatura ed andava a competere con le blasonate polveri del periodo cercando di risolvere i problemi di umidità e cattiva combustione tipica con i componenti dell'epoca.
Hai mai caricato la Vulcania? Cosa ti ricordi di questa polvere?
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Commenti
Vulcanica, ma conosco molto bene
La polvere. Mio nonno la usava prima
E dopo la famigerata guerra. Considerato
Che viveva in campagna nei pressi di una
Palude, la caricava nella sua doppietta
A cani esterni con ottimi risultati sia
In estate che in inverno. Ricordo ancora le
Dosi: 1,70x 30 innesco 645 media potenza e
Chiusa tonda. E 1,90x 34 innesco doppia forza totalmente invernale. Faceva molto bene
Il suo dovere. Purtroppo è finita.
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